Bach: Concerti

6599610 Lato A:

 

                Concerto brandeburghese Nr.1 F dur BWV 1046

 

                Lato B:

 

                Concerto brandeburghese Nr.2 F dur BWV 1047

 

                Concerto brandeburghese Nr.3 G dur BWV 1048

 

 

6599611 Lato A:

 

                Concerto brandeburghese Nr.4 G dur BWV 1049            

 

                Concerto brandeburghese Nr.5 D dur BWV 1050

 

                Lato B:

 

                Concerto brandeburghese Nr.5 D dur BWV 1050

 

                Concerto brandeburghese Nr.6 b dur BWV 1051

 

 

6599612 Lato A:

 

                Suite Nr.1 C dur BWV 1066 English Chamber Orchestra

 

                Lato B:

 

                Suite Nr.4 in D dur BWV 1069 English Chamber Orchestra

 

 

6599613 Lato A:

 

                Suite Nr.2 H moll BWV 1067 English Cahmber Orchestra

 

                Lato B:

 

                Suite Nr.3. D dur BWV 1068 English Cahmber Orchestra

 

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Johannes Brahms: Concerto per pianoforte e orchestra n.2 in si bemolle maggiore op.83

Alexis Weissenberg pianoforte

Orchestra sinfonica di Torino della radiotelevisione italiana
Direttore Peter Maag

 Lato A

1 allegro non troppo
2 allegro appassionato

 Lato B

3 andante
4 allegretto grazioso

Scarica qui il concerto di Brahms

Johannes Brahms (Amburgo, 7 maggio 1833Vienna, 3 aprile 1897) è stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco. Il critico musicale Eduard Hanslick, contemporaneo del compositore, indicò in Brahms l’antagonista della “musica avvenieristica” wagneriana, ascrivibile a quel filone romantico (al quale appartenevano anche Liszt e Berlioz) che intendeva trasferire nell’opera musicale i tratti letterari e collocava il fatto musicale all’interno di un programma che, affermando l’emancipazione rispetto al rigido impianto formale classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.[1]
Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo estremo di Richard Wagner, è invece attraversato da profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. La musica brahmsiana, orientata a un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e sofferta, si accompagna a una tendenza a prediligere la spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di riflessione e ripiegamento, esprime un senso di affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto nell’ultima produzione pianistica e sinfonica).[2]
In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto dell'”avvenierismo” wagneriano e l’estraneità al teatro musicale ne fecero un esponente di un filone in controtendenza rispetto alle avanguardie. Dal punto di vista della tecnica musicale Bramhs fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti “concorrenti”. Nella fusione delle tecniche e nella ripetizione di generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decandente, rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative