Komm heiliger Geist, Herre Gott BWV 652 (alio modo)
An Wasserflussen Babylon BWV 653
Schmucke dich o liebe Seele BWV 654
Disco 1 Lato B:
Herr Jesu Christ Dich zu uns wend BWV 655
O Lamm Gottes unschuldig BWV 656
Nun danket alle Gott BWV 658
Von Gott will ich nicht lassen BWV 658
Trio super: Nun komm der Heiden Heiland BWV 660
Nun Komm der Heiden Heiland BWV 6661
Allein Gott in der Hoh sei Her BWV 662
Allein Gott in der Hoh sei Her BWV 663
Allein Gott in der Hoh sei Her BWV 664
Jesus Christus unser Heiland BWV 665
Jesus Christus unser Heiland BWV 666 (alio modo)
Komm, Gott Schopfer Heiliger Geist BWV 667
Wenn wir in hochsten Noten sein BWV 668a
scarica qui le sonate per organo di Bach
Konzert a-moll BWV 593 nach Vivaldi
Konzert C-dur BWV 95 nach Prinz Johann Ernst von Sachsen-Weimar
Konzert D-moll BWV 596 nach Vivaldi
Facciata B:
Konzert C-dur BWV 594 nach Vivaldi
Konzert G-dur BWV 592 nach Prinz Johann Ernst von Sachsen-Weimar
Praludium, Trio und fuge B-dur BWV 545b
O lamm Gottes unschuldig ohne BWV
Kleines harmonisches labytunth C-dur BWV 591
Trio G-dur BWV 1027a
Fantasie C-dur (unvollendet), BWV 573
Facciata D:
An Wasserflussen Babyton BWV 653b
Ach Gott von Himmel sieh’ darein BWV 741
Trio G-dur von Teleman BWV 586
Aria F-dur von Francois Couperin BWV 587
Fantasie C-moll (anonym)
Fuge C-dur BWV 577
Cantata n.9 “Es ist das Heil uns kommen her” BWV 9
Cantate n.10 “Meine Seel erhebt den Herren” BWV 10
Facciata C:
Cantata n.11 “Lobet Gott in seinen Reichen” BWV 11 (1.-6.)
Facciata D:
Cantate n.12 “
Cantata n.11 “Lobet Gott in seinen Reichen” BWV 11 (7.-11.)
Scarica qui il terzo volume delle cantate di Bach
Nel 1805 i giornali milanesi riportarono con grande evidenza la notizia che una dama milanese, Antonietta Frapolli, era stata rapita ed era prigioniera di Mustafà-ibn-Ibrahim, il Bey di Algeri. Forse fu proprio questa notizia a dare lo spunto ad Angelo Anelli per il libretto dell’Italiana in Algeri che scrisse per Luigi Mosca e che andò in scena alla Scala nel 1808.
Cinque anni dopo Rossini scelse quello stesso libretto per scrivere, in tutta fretta (chi dice 27 giorni, chi dice 18) una nuova opera per Giovanni Gallo, impresario del Teatro San Benedetto di Venezia. Nel 1813, in cinque mesi, Rossini compose tre opere per tre teatri veneziani: Il Signor Bruschino per il San Moisè, Tancredi per la Fenice e L’italiana per il San Benedetto. L’opera andò in scena il 22 maggio 1813 con due protagonisti come Marietta Marcolini nel ruolo di Isabella (per lei Rossini aveva già composto L’equivoco stravagante, Ciro in Babilonia, La pietra di Paragone) e Filippo Galli come Mustafà.
L’opera è una sorta di specchio rovesciato del Turco in Italia che Rossini scriverà un anno dopo: là un turco che arriva a Napoli, qui un’italiana che fa naufragio e viene rapita ad Algeri. Per raccontare le turcherie in musica Rossini prevede in orchestra un insieme di strumenti come piatti, triangoli, cassa, glockenspiel militare e cappello cinese raggruppati sotto il nome di “Gran Banda Turca” e “catuba”.
Ammiratore divertito delle gag dell’opera fu Stendhal che nella sua Vie de Rossini scrisse: «i nostri gravi letterati del ‘Journal des débats’ hanno trovato folle l’azione senza vedere, poveretti, che se non fosse folle non si converrebbe a un tal genere di musica, la quale in se stessa non è altro che una follia organizzata e completa». A riportare stabilmente in repertorio l’opera nel secolo scorso fu, nel 1925 al Teatro di Torino, un allestimento diretto da Vittorio Gui e con Conchita Supervia come protagonista.