Vivaldi: L’estro armonico

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L’estro armonico è una raccolta di dodici concerti opera 3 di Antonio Vivaldi. La strumentazione è di orchestra d’archi e un violino solista in 4 concerti, 2 violini solisti in altri 4 (2 di questi anche col violoncello) e altri 4 concerti per 4 violini solisti (anche in questo caso 2 concerti anche con il violoncello).
Il titolo dell’opera è un ossimoro che vuole evidenziare la ricerca del perfetto punto di equilibrio fra due esigenze opposte: da un lato l’estro, cioè la pura fantasia che si scatena in totale libertà, e dall’altro gli stretti vincoli matematici dettati dalle regole dell’armonia.
Questi concerti ebbero uno strepitoso successo in tutta Europa e, grazie ad essi, il “Prete Rosso” fu per qualche anno il compositore più rinomato. Segnarono il passaggio dal concerto grosso al concerto solistico. Il musicologo Alfred Einstein, a proposito di un passaggio del terzo movimento del concerto numero 8 scrisse: “è come se in una sala barocca porte e finestre si spalancassero all’improvviso e si respirasse una ventata d’aria fresca”. Lo studioso vivaldiano Michael Talbot si spinse al punto di affermare che questi lavori sono “forse la più influente raccolta di musica strumentale apparsa nell’intero diciottesimo secolo”.
L’opera 3 fu pubblicata ad Amsterdam da Estienne Roger presumibilmente nel 1711. Roger, infatti, non includeva la data di pubblicazione, ma solo un numero d’ordine e inoltre riciclava i numeri di opere esaurite, come sembra sia capitato anche all’Estro Armonico. La sua uscita fu pubblicizzata con un annuncio sul The Post Man di Londra.
L’opera fu ripubblicata in modo non autorizzato da John Walsh a Londra e a Parigi, con l’improbabile titolo “Les Troarmonico”.

Academia Stile

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Gli Accademia sono stati un gruppo musicale italiano attivo negli anni 80, che suonava un misto di musica classica e technopop.
Il gruppo era costituito da Leonardo Schiavone (voce, tastiere, fiati), Giuseppe Cattaneo (voce baritonale e piano), Leonardo Ristè (basso), Claudio Frigerio (violoncello e chitarra), Rino Trasi (chitarre e voce) Giulio Di Benedetto (percussioni).
Nel 1981 hanno vinto la sezione Discoverde del Festivalbar a Sottomarina, con il brano Il cavaliere del vento. Durante il loro periodo di attività pubblicarono 4 album, tutti sotto l’Ariston records.