Schubert: Rosamunde

 

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Il Quartetto per archi n. 13 in la minore (detto Quartetto Rosamunde) D.804, op. 29 n.1, fu scritto da Franz Schubert fra il febbraio ed il marzo 1824, quasi in contemporanea con l’altro grande quartetto schubertiano, il quartetto n. 14 in re minore La morte e la fanciulla, emergendo circa tre anni dopo il suo precedente tentativo di scrivere per il quartetto d’archi, il Quartettsatz che non fu completato.
Schubert dedicò il quartetto al celebre violinista Ignaz Schuppanzigh, primo violino nel quartetto privato del conte Andrei Razumovsky. Schuppanzigh stesso partecipò come primo violino alla prima esecuzione del quartetto, avvenuta il 14 marzo 1824.
Il quartetto si compone di quattro movimenti e dura fra i 30 e i 40 minuti.

  1. Allegro ma non troppo
  2. Andante
  3. Minuetto – Allegretto – Trio
  4. Allegro moderato

Il primo movimento si apre in un modo che ricorda il tema malinconico da uno dei primi brani di Schubert, Gretchen am Spinnrade. È al secondo movimento, tuttavia, che si deve il nome Rosamunde del quartetto, dato che questo movimento è basato su un tema dalla musica di scena per Rosamunde, tema molto simile a quello che appare nell’Improvviso in si bemolle maggiore op. 142 D.935 – nella forma di tema e variazioni – scritto tre anni dopo. Il minuetto è ispirato alla melodia di un’altra canzone di Schubert, Die Götter Griechenlands, D.677.

Mascagni: Isabeau

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Isabeau è una leggenda drammatica o opera in tre atti del compositore Pietro Mascagni (1911), su libretto di Luigi Illica. Mascagni diresse la prima il 2 giugno 1911 al Teatro Coliseo di Buenos Aires.Si tratta di una rivisitazione della leggenda medievale inglese di Lady Godiva, come Mascagni descrisse in una intervista: “ritorno al romanticismo che ispirò così tanto l’opera italiana.”
Trama:
Re Raimondo cerca un marito per la principessa Isabeau organizzando un torneo, ma lei non vuole scegliere un marito. Quando il re la costringe a girare nuda per la città, la gente rifiuta di guardarla in segno di rispetto. Inoltre, essa richiede al re l’emanazione di un editto di condanna alla cecità a chiunque osi guardarla. Ignaro del decreto, il falconiere Folco guarda casualmente Isabeau durante il suo giro e viene arrestato. Quando Isabeau lo visita in carcere, si innamora di lui e implora il padre di perdonarlo. Tuttavia, il ministro del re, esalta le passioni del popolo che salgono dalla folla e uccide Folco. Isabeau, distrutta dal dolore, si suicida accanto all’amato.

La Stravaganza di Antonio Vivaldi

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La stravaganza è una raccolta di dodici concerti composta da Antonio Vivaldi. Nell’intestazione originale, la dedica riporta il seguente testo:

« Concerti consacrati a Sua Eccellenza il Signor Vettor Delfino, nobile veneto, da Don Antonio Vivaldi, Musico di Violino, e Maestro de Concerti del Pio Ospitale della Pietà di Venetia. »

Si tratta di concerti per violino anche se occasionalmente interviene un secondo strumento solistico come un secondo violino e/o violoncello solo.

La raccolta ha la stessa struttura delle altre due che hanno dato un’impronta fondamentale alla produzione vivaldiana. Si tratta delle celeberrime Il cimento dell’armonia e dell’inventione e L’estro armonico (entrambe più famose della presente opera). Come nelle altre due raccolte, ciascuno dei dodici concerti della Stravaganza dura una decina di minuti.

Welte Mignon

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Il pianoforte meccanico automatico Welte-Mignon fu il primo strumento musicale che rese possibile l’ampia riproduzione autentica di brani musicali per pianoforte. Lo strumento impiegava, come supporto sonoro, strisce perforate di carta chiamato rullo di carta per note o rullo per pianoforte e fu una ricerca comune di Edwin Welte e Karl Bockisch. In questo modo era possibile riprodurre con alta fedeltà il brano musicale di un pianista, e la dinamica sonora.

 

Verdi: Rigoletto

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L’opera “Rigoletto” è ambientata a Mantova e nei suoi dintorni, nel secolo XVI. Inizia con una festa al palazzo ducale, si svolge nel giro di pochi giorni e finisce, come ogni dramma lirico che si rispetti, con una morte.

Rigoletto, deforme e pungente buffone di corte, che si burla con cattiveria di tutti e trama, all’occasione, scherzi e vendette crudeli, ha una figlia “segreta”, che è la luce dei suoi occhi, avuta dalla donna amata ormai morta.

Duro e crudele con tutti, con la figlia Gilda, invece, Rigoletto è un padre tenerissimo e premuroso che si preoccupa di tenerla lontana dal mondo corrotto della corte, ma che per uno scherzo del destino è diventata oggetto dell’attenzione del suo giovane padrone, il Duca di Mantova, libertino impenitente.

Le reazioni alle malefatte del buffone, da parte dei cortigiani, daranno il via ad una serie di delitti: Gilda, la figlia di Rigoletto, sarà rapita e violata dal Duca. Rigoletto per vendicare l’offesa pagherà Sparafucile, un bandito, perchè uccida il Duca, ma a morire, per mano di Sparafucile, sarà invece l’amata figlia.

Faure’ requiem

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Gabriel Urbain Fauré (Pamiers, 12 maggio 1845 – Parigi, 4 novembre 1924) è stato un compositore e organista francese. Con Debussy, Ravel e Saint-Saens, è uno dei grandi musicisti francesi della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo.

ll Requiem, Op. 48, non fu composto in memoria di una persona in particolare, ma come dicono le parole di Fauré, ‘solo per il piacere di farlo’. Fu eseguito per la prima volta nel 1888 in occasione dei funerali di un architetto francese. Molti lo descrivono come una ninna nanna della morte. Persino oggi, in molte zone d’Italia, il canto dell’ in paradisum, segue la messa funebre e precede il pio ufficio della sepoltura. Il contrappunto vocale nel Requiem di Fauré è ben costruito e ricco di cromatismi, l’uso dell’organo deriva da Franck. I colori sono molto delicati e i forti emergono all’improvviso. Molti lo accostano all’Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms. Il Requiem di Fauré è anche riconosciuto come fonte di ispirazione per un’opera simile di Maurice Duruflé.