Weber: Euriante

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Euryanthe è una grande opera eroico-romantica in tre atti di Carl Maria von Weber, su libretto di Helmina von Chézy.

La prima esecuzione avvenne al Theater am Kärntnertor (Teatro di Porta Carinzia) di Vienna il 25 ottobre 1823 con la direzione dello stesso autore, mentre la prima italiana, nella traduzione di Gustavo Macchi, fu al Teatro alla Scala di Milano il 2 aprile 1902 con la direzione di Arturo Toscanini. Il cast italiano comprendeva Rosina Storchio nel ruolo della protagonista Euryanthe.

All’Opéra national de Paris la prima è stata nel 1831 nella traduzione di François-Henri-Joseph Blaze con Adolphe Nourrit.

Nel Regno Unito la première è stata il 29 giugno 1833 al Royal Opera House, Covent Garden di Londra.

Al Wiener Staatsoper va in scena nel 1871 e fino al 1937 ha avuto 22 recite.

Al Metropolitan Opera House di New York nel 1887 avviene la première statunitense diretta da Anton Seidl con Lilli Lehmann, Marianne Brandt (cantante) ed Emil Fischer (cantante) e fino al 1915 ha avuto 10 recite.

Al Teatro La Fenice di Venezia la prima è stata nel 1903 nella traduzione di Angelo Zanardini diretta da Rodolfo Ferrari.

Al King’s Theatre di Edimburgo la prima è stata nel 1958 diretta da Lovro von Matačić con Inge Borkh per la Württemberg State Opera di Stoccarda.

Al Glyndebourne Festival Opera va in scena nel 2002 con l’Orchestra of the Age of Enlightenment.

Nonostante sia considerata uno dei capolavori di Weber e sia stata presa a modello da grandi compositori come Richard Wagner, Heinrich Marschner, Franz Liszt e Robert Schumann, oggi, a causa dello scarso spessore drammatico del libretto, opera della poetessa e giornalista tedesca Helmina von Chézy, è rappresentata raramente, se si escludono le esecuzioni della sola ouverture.

Così come le meno note Alfonso und Estrella e Fierrabras di Franz Schubert, degli stessi anni (rispettivamente, 1822 e 1823), Euryanthe si distacca dalla tradizione del Singspiel tedesco, adottando una forma musicale libera dalle interruzioni di dialogo parlato caratteristiche delle precedenti opere in lingua tedesca come Die Zauberflöte di Mozart, Fidelio di Beethoven e Der Freischütz dello stesso Weber.

Antonio Vivaldi Il Dixit salmo per soli due cori e due orchestre

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Antonio Vivaldi compose diverse ambientazioni del Dixit Dominus (Il Signore disse [al mio Signore]), la versione latina del Salmo 110 . Includono un’ambientazione in dieci movimenti per cinque solisti, doppio coro e orchestra, RV 594, un’altra ambientazione in undici movimenti per cinque voci, coro e orchestra in cinque parti, RV 595, e un’ambientazione recentemente scoperta in undici movimenti per cinque solisti, coro e orchestra, RV 807, attribuito a Baldassare Galuppi . Si dice che sia una delle sue “opere sacre più significative”.

I Virtuosi di Roma interpretano Vivaldi

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Renato Fasano, direttore artistico dell’Accademia di Santa Cecilia, direttore dei Conservatori di Cagliari, Venezia e Roma, fondatore delle Vacanze Musicali di Venezia, ideò nel 1944 e diede vita fin dai primi giorni del 1948 all’orchestra dei solisti del Collegium Musicum Italicum, ribattezzata nel 1950 I Virtuosi di Roma. L’orchestra acquisì presto una notorietà mondiale e realizzò una straordinaria attività ospitando i più famosi cantanti e strumentisti italiani del Novecento. I Virtuosi di Roma hanno divulgato la grande musica strumentale italiana del XVIII secolo, a cominciare dall’allora sconosciuto Antonio Vivaldi, tenendo più di 3.000 concerti in tutti i continenti, incidendo decine di dischi per le maggiori case discografiche del tempo, effettuando centinaia di registrazioni radiofoniche e televisive in moltissimi Paesi stranieri. L’orchestra è stata tra i primi testimonial della cultura e del made in Italy nel mondo.