Mahler: Sinfonia Nr.4 in sol maggiore

MAHLER

Sinfonia Nr.4 in sol maggiore

La Sinfonia n. 4 in Sol maggiore di Gustav Mahler fu composta fra il 1899 ed il 1901, è in quattro movimenti ed è la sinfonia mahleriana che prevede l’organico orchestrale più ridotto. Nell’ultimo movimento un soprano solista canta Das Himmlische Leben (La vita celeste) tratto da Des Knaben Wunderhorn.

Gustav Mahler: Sinfonia n°4

Recensione di: Senmayan , (Thursday, February 09, 2006)

PREMESSA:

 

la mia è una recensione tutt’altro che tecnica, anzi da questo punto di vista non sono esperto della materia e quindi la mia è una recensione fatta da un profano, per semplice passione. Penso che si debba superare questo ostacolo, ossia che le recensioni di musica classica non debbano essere fatte per forza solo da gente esperta. Quindi con la mia recensione semplice non mi propongo di descrivere i toni e i semitoni usati in questa sinfonia. Spero che con la mia recensione semplice e profana, anche chi non è avezzo alla musica classica, si interessi a questo mondo interessante, da cui spesso molti fuggono ritenendolo un mondo fatto solo per gente colta, ricca e sofisticata. La musica classica invece è creata e composta da uomini, che tramite il potente mezzo della musica riescono ad esprimere in profondità gli stati d’animo, i tormenti e tutte le situazioni più importanti della vita e ripeto con una profondità che è raro riscontrare in altri tipi di musica.
Dopo questa lunga premessa mi accingo a parlare di Mahler. Per me un autore sublime! In un commento fatto qui su debaser, un utente inteligentemente riguardo al fatto che nella musica non tutto è stato ancora detto disse “Anche ai primi del novecento tutti pensavano che oramai per quanto riguarda il discorso sinfonico fosse stato detto tutto con Beethoven e pochi altri, invece poi è venuto Mahler”. Già proprio così, eppure chi sa appena qualcosa di musica classica non ha mai sentito nominare questo compositore, che solo dalla seconda metà del novecento è stato rivalutato dalla critica ed ha avuto anche il suo momento di gloria cinematografica grazie a Luchino Visconti, che usò l’adagio della quinta sinfonia nel film “Morte a Venezia”.
Mahler è considerato dalla critica un post romantico, come colui che insieme a pochi altri, aprì le porte alla musica moderna, ma la musica di Mahler si situa sui due lidi, classici e moderni, risultando abbastanza personale da non poter essere etichettata e racchiusa in uno di questi due stili!
La quarta sinfonia è diciamo quella meno azzardata, la più classica, quasi un omaggio ai grandi maestri del passato che lo hanno preceduto e influenzato. Infatti nel primo movimento, riecheggia il tema del “salisburghese” di Mozart ed anche l’orchestra usata, è dotata di un organico limitato e strumenti più “tradizionali”, mentre le orchestre usate da Mahler erano famose per la loro grandezza e per gli innumerevoli strumenti usati. Il tono di questa sinfonia rieccheggia atmosfere idilliache e pastorali. Sembra che Mahler appunto abbia voluto creare con questa sinfonia un’oasi di calma e tranquillità, visti invece i momenti travagliati, la sofferenza e la poca coerenza che troveremo invece nella sinfonia successiva che tematicamente è legata a questa quarta. Insomma siamo in contemplazione, in paesaggi idilliaci, a pensare della vita, della natura e anche della passione, anche se da lontano intravediamo quelle nubi e cominciamo ad udire gli echi dei tuoni che si manifesteranno poi nella prossima sinfonia! Del primo movimento adoro la sua parte centrale, con quella che io ritengo da profano una “fuga strumentale”, in cui si ha già una concezione di musica moderna (lontano da temi romantici), con quell’uso tutto particolare che viene fatto della strumentazione! Il secondo movimento è uno scherzo, che mi sorprese già dal primo ascolto, grazie a quel violino che sembra evocare quasi una danza sensuale, ma non proprio, certamente un suono affascinante e danzante! Il punto più alto dell’intera sinfonia però è il terzo movimento “Poco Adagio”. Ancora non conosco tutta la produzione sinfonica di Mahler, ma attualmente la ritengo una delle sue pagine più emozionanti e come disse sempre qualcuno di voi qui su debaser “Se volete comprendere l’adagio della Quinta Sinfonia, bisogna ascoltare quello della Quarta che lo completa”. Passione triste e tormentata, ricordi che fanno star male, stato d’animo pieno di dubbi echeggiano dalle note terribilmente sentite e passionali, in un movimento che inizia con molta calma per poi esprimere tutto il disagio interiore,la sua passione sfrenata, la sua crisi esistenziale, in un unicuum in cui echeggiano pace e sensualità. Rimane l’unico momento passionale in un oasi idilliaca e contemplativa rappresentato dal resto della sinfonia. Nell’ultimo movimento si inserisce una voce lirica di donna e viene ripreso in modo frenetico il tema del primo movimento, come a rappresentare ricordi passati che riemergono in modo confuso e poco chiaro. Questo quarto movimento è un lied tratto dal ciclo “Das Knaben Wunderhorn” in cui si descrivono le gioie del paradiso!
Spero di aver attirato la vostra curiosità, perchè Mahler la merita!

Commenti

Mahler: Sinfonia Nr.4 in sol maggiore — 2 commenti

  1. Complimenti per questo magnifico sito!
    È molto gentile da parte tua mettere a disposizione degli appassionati tutti questi capolavori, alcuni in registrazioni quasi introvabili, come questa splendida edizione della Quarta di Mahler.
    Uno dei motivi per cui al giorno d'oggi comprare dischi ha ancora un senso (nonostante sia possibile scaricare praticamente tutto da internet) è che, fra le altre cose, ciò ti permette anche di lasciare qualcosa di "tuo" ai posteri.
    Tuo padre (che a quanto vedo aveva un ottimo gusto in fatto di musica) con questi dischi ti ha lasciato dei beni solo in parte materiali, che non sono "oggetti d'arte" bensì "arte" allo stato puro.
    Come non c'è modo migliore per ricordare un compositore che ascoltare le sue opere, lo stesso può valere per i collezionisti: questo tuo gesto per ricordare tuo padre è splendido e davvero nobile.
    Complimenti ancora. Buon lavoro!

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